venerdì 2 novembre 2012

059Store@Taverna Napoleone








I miei amici dello 059Store hanno organizzato questa bellissima degustazione fra piatti emiliani e vini piemontesi alla Taverna Napoleone.
La serata è stata molto carina e, sia piatti che i vini sono stati veramente notevoli!
Abbiamo iniziato con un tagliere di salumi, Parmigiano e gnocchini fritti veramente sfiziosi! I gnocchini erano tagliati a listarelle che, una volta fritti, risultavano molto croccanti. Il vino per l'antipasto è stato un Langhe Arneis che si abbinava bene alla grassezza di salumi e Parmigiano.
Il primo: tagliatelle al ragù. Pasta ben cotta, ragù saporito ma al tempo stesso delicato. Spettacolari! Il vino abbinato è stato una Barbera d'Asti 2011con caratteri giovani adatti alla tagliatella.
Arrosto con patate di secondo: su questo piatto devo dire che ero un pò scettica. Mi aspettavo le tre classiche fettine di vitello super stoppose con il classico sughino standard dell'arrosto...e invece no! Beppe, l'oste, ci ha portato questo taglio enorme di vitello (chiedo gentilmente a Marcello e ad Andrea di definirci meglio questo taglio visto che loro sono gli esperti!) con una leggera venatura di grasso che rendeva la carne molto morbida! Veramente tutta un'altra cosa! Il vino abbinato in questo caso è stato una Barbera un pò più vecchia rispetto a prima (2007) , molto adatta all'arrosto.
Dessert: crostata con crema pasticcera. Anche se ormai saturi di cibo, un posto per una crostata c'è sempre! Pastafrolla di quelle vere, ma senza eccedere col burro e crema non troppo dolce per completarla. Ottima! Accompagnata da un Moscato, ideale per il dessert.
Cena davvero ottima, compagnia squisita e nota di merito a Matteo, l'enologo che ci ha presentato questi vini e a Beppe, l'oste della Taverna Napoleone, che fanno il loro lavoro con passione tangibile e vedere tutta questa passione ti trasforma una "cena" in un' "esperienza" degna di memoria.
Alla prossima degustazione!

lunedì 17 settembre 2012

Consigli DiVini ( e di Cibi) n.3

Questa volta vi segnalo "I piatti della bilancia", evento dove alcuni ristoranti di Campogalliano offrono, per tutto il mese di Ottobre, un menù a base di prodotti del territorio al prezzo fisso di 28 euro. Obbligatoria la prenotazione un giorno prima!

Per info:

http://www.museodellabilancia.it/eventi/piatti-bilancia.html

Ristorante Laghi


Ristorante Laghi
Via Albone, 27 
41011 Campogalliano Modena
Tel. 059 526988


Questo ve lo dovete segnare assolutamente. Mettete via un eurino al giorno e, fra un mesetto, ci andate e poi mi sapete dire. Sicuramente se ci fossi andata prima di ideare la mia Guida Michelina la mia scala di valutazione non si sarebbe fermata solo a 5 tortelli!
Ma iniziamo!
Il ristorante si trova a Campogalliano, dal parcheggio dei Laghi Curiel. Locale tranquillo, senza pretese e senza troppi fronzoli. I camerieri giovani, gentili e sempre sorridenti.
Subito ci portano un cestino con diversi panini fatti in casa: normali, al sesamo e un tipo leggermente speziato.
Apri il menù e vorresti prendere tutti i piatti: prodotti locali dove spunta un qualche presidio Slow food.
Noi ci dedichiamo ai gnocchetti alla cipolla e alle tagliatelle con salsiccia gialla di Modena. Nei gnocchetti la cipolla è stata usata proprio nell'impasto e dava al piatto un sapore molto delicato.
Le tagliatelle invece erano qualcosa di superlativo. Partiamo dalla salsiccia gialla di Modena: vengono aggiunte all'impasto spezie come zenzero, zafferano, cannella e chiodi di garofano che le danno quel gustino speziato senza però sovrastare il sapore della carne. E' una ricetta molto antica, circa del 1200/1300 riscoperta e ripresentata in questo ristorante. Le tagliatelle ti lasciavano quindi, oltre al sapore deciso della salsiccia, un retrogusto di speziato molto delicato senza eccedere. Veramente uniche.

Per i secondi abbiamo scelto delle polpette di Bianca Modenese con Fagiolina del Trasimeno e un petto d'anatra affumicato con una composta di fichi caramellati con aceto balsamico.
Il piatto delle polpettine si presentava molto bene: piatto con quattro polpette e tre vasetti di quelli ermetici da marmellata con la Fagiolina (che è un tipo di fagiolo piccolino) servita in tre modi diversi: umido, in insalata, al naturale. Polpette decisamente buone, impasto decisamente equilibrato dove si potevano ben riconoscere i sapori come la carne e il Parmigiano in perfetta armonia tra loro.
Il petto d'anatra si presentava con i fichi caramellati al di sopra che, mangiati associati alla carne di anatra, davano un contrasto agrodolce all'affumicato della carne davvero gradevole.

Per il vino: la carta dei vini è ben fornita con vini nazionali e locali. Noi abbiamo scelto un "Lambruscaun" - Claudio Plessi. Vino biologico, rifermentato in bottiglia.

La spesa: per due primi, due secondi, una bottiglia di vino, mezza di acqua e un caffè abbiamo speso circa 65 euro.

Giudizio: come vi dicevo all'inizio io qua mi sbilancio e vado di un cinque tortelli su cinque CON LODE! Ragazzi io l'ho trovato davvero superlativo. Dovete assolutamento provarlo!

martedì 11 settembre 2012

Trattoria La Rana


Trattoria La Rana
Strada Marzaglia, 134
41100 Modena
Tel. 059 389103




Io negli anni ’70 non esistevo ancora, ma credo che la Trattoria La Rana sia rimasta immutata da quegli anni: tavole e sedie in  legno con i piedini di ferro, perlinato, nature morte a olio alle pareti, il bancone del bar in sala con l’affettatrice di quelle a manovella. Insomma,  la trattoria di quelle di una volta che piacciono tanto a me!
E anche i piatti sono quelli immutati della tradizione modenese.
I primi: tortellini in brodo e gramigna alla salsiccia. Gramigna perfetta al dente, con sugo di salsiccia saporito al punto giusto. I tortellini, anche se il colore della sfoglia si presentava un pò anemico, il sapore era  impeccabile: non scotti, ripieno con i sapori Parmigiano e carne ben equilibrati senza sovrastare il gusto della sfoglia e viceversa. Invece il brodo l'ho trovato un pò troppo intenso e salato ma nel complesso buono.
I secondi: cotoletta alla milanese con contorno di patate arrosto e guanciale con spinaci al burro. Tenerissimo il guanciale, si tagliava anche senza l'uso del coltello. Veramente gustoso. Molto buoni anche gli spinaci, il burro gli dà quella marcia in più, niente da dire. Senza macchia anche la cotoletta anche se, devo dire che, personalmente, nell'impanatura si sente un pò troppo il sapore dell'uovo che mi entra un pò in contrasto con la carne. Le patate invece le ho trovate un pò gommosine.

Il tutto innaffiato da una buona bottiglia di Lambrusco "Il Campanone", Cantine Lombardini.

La spesa: per due primi, due secondi, due contorni, una bottiglia di vino, una di acqua, un caffè e un amaro abbiamo speso 47 euro.

Giudizio: assolutamente un 4 tortelli su 5. Se volete assaggiare i sapori della cucina tradizionale modenese non potete perdervi questa trattoria!


Consigli DiVini ( e di Cibi ) n. 2

Se un giorno decidete di andare a fare un bel giro, vi segnalo che, fino al 16 Settembre, c'è il festival di sua maestà il Prosciutto di Parma (info http://www.winefoodfestivalemiliaromagna.com/ e www.festivaldelprosciuttodiparma.com)! I comuni del Parmense offrono intrattenimento e stand gastronomici in onore del Prosciutto di Parma.
Noi siamo stati a Langhirano dove nel centro si svolgono attività ricreative e culturali ma, soprattutto, nel mio caso, vi sono diversi stand dove poter degustare un bel piatto di Prosciutto di Parma stagionato 24 mesi con del Parmigiano Reggiano 30 mesi e poter degustare diversi vini locali.
Bellissima iniziativa all'interno del festival è quella di "Finestre Aperte" dove i prosciuttifici aprono le loro porte al pubblico per dare una curiosata (mai visti così tanti prosciutti!!). Ci si può andare sia privatamente previa telefonata (Info visite prosciuttifici tel. 0521 351358) sia tramite navette gratuite che partono sia dalla Pilotta, in centro a Parma, sia dalla zona Fiere che dai comuni dove si svolge il festival.
Buon Prosciutto di Parma a tutti!!

lunedì 23 luglio 2012

Consigli DiVini (e di Cibi)


Anche se si chiama Osteria della Vacca Bianca questa recensione ve la devo mettere sotto i consigli DiVini poiché, ahimè, non è sempre presente. Infatti si tratta di uno stand della festa dell'Unità di Vignola tenutasi fino al 17/07 quindi  dovremmo aspettare il prossimo anno per tornarci. Segnatevi già la data!
Antipasti: siamo partiti con un misto di formaggi di Bianca Modenese, battuta di Bianca e salumi di Mora Romagnola: coppa, prosciutto, salame e coppa di testa fatti dagli allevatori di queste due razze. Nomina speciale per la pancetta: deliziosa!
Siamo poi passati direttamente ai secondi (quasi tutti. C'è invece chi aveva spazio anche per il primo!) per poter degustare al meglio la carne. Io ho preso una grigliata di Mora Romagnola con della tagliata di Bianca Modenese. Devo dire che la carne di Mora Romagnola ha veramente un sapore diverso rispetto al maiale che siamo soliti a mangiare: molto più saporita e, probabilmente, più grassa da renderla molto tenera e gustosa soprattutto in quei tagli che generalmente rimangono un po' più stopposi. Insomma...ve la lascio immaginare!
Come altro secondo abbiamo preso le polpette di Bianca Modenese fatte solo con carne e Parmigiano di Bianca (niente pane nell'impasto!). Anche queste decisamente buonissime!
Per il dessert torta Barozzi con Barbera Chinato dell'agriturismo Gradizzolo e ricotta fresca con marmellata di ciliegie.
Il vino: Mirko, il sommelier, ci ha fatto sentire dei Grasparossa al bicchiere di aziende agricole locali poi siamo passati al fermo “Sassoscuro” dell'azienda agricola Graziano di Castelvetro. Il sapore leggermente marsalato di questo vino forse non era proprio adatto alla carne ma è stato veramente un vino piacevolmente inaspettato per chi Castelvetro l'associa per lo più al Grasparossa.

Che dire: vi dico solo che questa cena mi ha messo il sorriso per giorni, peccato non ripeterla con regolarità!
Sono contenta che, anche grazie al lavoro di Slow Food, queste razze autoctone di un luogo vengono salvaguardate in modo da non permettere la loro totale scomparsa a favore di razze più produttive omogenizzando tutto il mercato.
Comunque sul calendario 2013 fate un asterisco sulla settimana di metà luglio perchè l'Osteria della Vacca Bianca merita davvero moltissimo!

giovedì 17 maggio 2012

Trattoria Aldina

Trattoria Aldina
Via Luigi Albinelli, 40
41121 Modena
Tel. 059 236106


Sinceramente e a malincuore devo dire che dalla trattoria Aldina mi aspettavo qualcosina di più.

La partenza è buona: suoniamo al portone di via Albinelli, saliamo le scale e al primo piano c'è la trattoria. Sembra proprio la trattoria di una volta, dai tavoli ai pavimenti, con il bancone che fa da capo a tutta la sala. Mi piace l'ambiente da trattoria: raccolto, intimo, familiare dove puoi assaporare la tradizione di un luogo. Sembra proprio di andare a mangiare a casa di qualcuno.
Arriva subito la cameriera, gentilissima, ad elencarci i piatti del giorno. Abbiamo preso tutte cose diverse per poter assaggiare più piatti possibili.
I primi: tagliatelle al ragù, tortellini in brodo, tagliatelle ai funghi, tortelloni di zucca all'aceto balsamico e burro e salvia, gramigna pasticciata con guanciale.
Parto dai tortellini in brodo. Fantastici. Piccoli, non scotti, pasta al giusto spessore in equilibrio col ripieno di carne. Il brodo saporito ma al tempo stesso delicato. Davvero buoni, niente da dire. Però, gli altri primi, sono rimasti un pò nell'anonimato: assolutamente buoni ma nessuno eccezionale come i tortellini. Le tagliatelle al ragù buone ma il ragù, oltre ad essere a mio avviso un po' troppo salato, sembrava una via di mezzo fra il ragù pronto e quello fatto in casa.
I tortelli di zucca buoni ma niente di commovente.
La gramigna pasticciata ce l'avevano descritta come più delicata di quella con ragù di salsiccia. E questa descrizione mi è sembrata subito strana perchè, solitamente, i ragù fatti con il guanciale sono molto saporiti. E così mi è sembrato anche questa volta: buona anche questa, ma il sugo di guanciale mi sembra un po’troppo deciso da abbinare ad una pasta come la gramigna.

I secondi: stinco di maiale, filetto di maiale all'aceto balsamico, tagliata di manzo al rosmarino, ossobuco con piselli e purè.
Lo stinco era squisito: tenero e delicato. Davvero molto buono.
L'ossobuco invece era un pò insipido, ricoperto da abbondante sugo di piselli che affogava il gusto della carne. Il purè non troppo dolce nè troppo deciso, Corposo. Proprio buono.
La tagliata tendeva ad essere un pò elastica mentre il filetto di maiale tendeva ad essere un pò indigesto. Viene servito su un letto di olio e sopra decorato con una salsina all'aceto balsamico. Nel mangiarne un boccone si sentiva un pò troppo la base di olio che tendeva a renderlo un pò pesante.
Patate arrosto come contorno: eccezionali.
Nota di merito al crème caramel di zucca: buonissimo.

Il vino: Lambrusco Reggiano Prà di Bosso Casali.

La spesa: per sei primi, cinque secondi, sei dolci, caffè vino abbiamo speso a testa 23 euro.

Giudizio: mi piange il cuore ma, paragonato ad altri ristoranti tradizionali, sono costretta a dargli un 3 tortelli su 5. Assolutamente da provare soprattutto per mangiare e riscoprire i piatti della cucina tradizionale modenese. Tutto molto buono ma, a parte alcuni piatti, nessuno mi ha emozionato eccessivamente. Ma da provare.






giovedì 5 aprile 2012

Consigli DiVini

Nei Consigli DiVini vi voglio consigliare delle etichette di vini che mi sono rimaste particolarmente impresse.
Vi menziono il Teroldego Foradori degustato al DiVin Leone.
Il Nebbiolo d'Alba Ochetti, a lungo cercato all'Osteria dei Sognatori.
E se capitate nella zona dell'Oltrepò Pavese dovete assolutamente visitare l'Azienda Agricola Isimbarda.

Alla prossima bevuta!

lunedì 26 marzo 2012

DiVin Leone

DiVin Leone
via C. Cavedoni, 64
Levizzano Rangone (MO)
Tel. 059791520

Vi anticipo già che questo è, per ora, l'unico ristorante a cui do il mio personale 5 tortelli su 5 e vi spiego anche il perchè. Innanzitutto la location: Levizzano. Ma ancora prima la strada che va a Levizzano è già di per sé bellissima: si passa in questa stradina in mezzo a campagna e casolari ristrutturati, si sale verso la collina in mezzo ai vigneti di lambrusco fino a che non te la trovi lì davanti, con il suo castello a fare da sfondo al vigneto che pende per la collina. Per non parlare quando è autunno che hai il vigneto in primo piano con le sue foglie gialle e rosse e dietro il borgo. Insomma è una fotografia già fatta.
Il ristorante è proprio in centro,appena arrivati a Levizzano. Il locale è caldo, rustico e accogliente, con le tavole in legno di quello massiccio e le candele a rendere più intima l'atmosfera.
I proprietari sono sempre di una gentilezza infinita, sempre pronti allo chiacchierata senza essere mai invadenti, a consigliarti cosa mangiare e che vino bere.
E il cibo: particolare ma senza scollinare nella cucina “tutto piatto e niente arrosto”, per intenderci...
Appunto, il cibo: arriva Marco, il proprietario, con i piatti del giorno: generalmente si parte con il Piatto Fantasia dove ci sono dei piccoli assaggi sempre diversi. Nel nostro c'erano strigoli con panna e noci, arrosticini di maiale, fagottino di pasta sfoglia con ripieno a base di tonno, frittatina di zucchine e pancetta e, un “must” nel Piatto Fantasia, il tomino con il miele che è una cosa spettacolare.
Di solito c'è sempre un “piatto del giorno” che può variare da salume di petto d'anatra affumicato in un letto di radicchio e formaggio, piatto all'aceto balsamico con specialità condite con, appunto, aceto balsamico, carne alla brace e, in stagione, frittura di alici di Monterosso. La sera che ci siamo stati c'era il piatto di carne alla griglia con bistecca di coppa, salsicce toscane, petto di pollo, filetto di maiale e pancetta tutto grigliato. Molto buone le salsicce toscane, davvero saporite e gustose ma senza essere troppo speziate. Le salsicce sono disponibili quasi tutte le sere.
Doverosissima parentesi sulle alici di Monterosso: le vanno a prendere direttamente a Monterosso in giornata, vengono leggermente infarinate e fritte: uno spettacolo! Quando ci sono vi consiglio di prendere solo quelle, al limite un Piatto Fantasia ma decisamente vale la pena passare la serata mangiando solo le alici.
Tutte le sere poi sono presenti Sgabei e Piattine: una sorta di nostro gnocco e tigelle, passatemi il paragone. Gli Sgabei sono questi pezzi di pasta fritta molto più saporiti del nostro gnocco, le Piattine sono triangoli di pasta che assomigliano a una piadina. Vengono accompagnati da salumi sempre diversi, sottaceti, stracchino e marmellate (di cipolla, peperoncino, castagne, uva,..sempre diverse a serata).
Come vini la scelta è molto vasta per regione e Marco è sempre pronto a consigliarvi e a raccontarvi qualche cosa sul vino. Noi siamo partiti già da un vino strutturato, un Teroldego Foradori, e abbiamo continuato con un Cannonau di Sardegna Argiolas Costera. Molto buoni entrambi ma il Cannonau legava un po' troppo per il mio palato, mentre il Teroldego rimaneva bello morbido.
Abbiamo concluso con 4 caffè per un totale di spesa di circa 30 euro a testa.

Credo di aver giustificato pienamente il mio 5 tortelli su 5 ma se vi rimane qualche dubbio non vi resta che provare e io ve lo consiglio caldamente.

venerdì 9 marzo 2012

Osteria della Cavazzona

Osteria della Cavazzona
via Emilia Est, 157
Cavazzona di Castelfranco
Tel. 059 932504

Ogni anno Confesercenti organizza i “Giovedì Gastronomici”ovvero, il giovedì, per circa un mesetto, una serie di ristoranti a Modena e dintorni (La Noce, Vinicio, Lo Stallo del Pomodoro per fare qualche nome)ti offrono un menù fisso a un prezzo decisamente vantaggioso rispetto al menù alla carta solito. Ieri sera abbiamo deciso di consumare il nostro giovedì gastronomico all'Osteria della Cavazzona.
Il locale è piccolino ma molto carino e raffinato: soffitto con volte, soppalco, colori caldi alle pareti, giochi di vetrate che fanno da divisorie. Insomma: chic!
Il menù dei giovedì gastronomici prevedeva: crema di zucca con caprino fresco e olio al rosmarino, ravioli di patate in salsa di Parmigiano Reggiano e gocce di Aceto Balsamico, guancialino di maiale affogato al Lambrusco su polenta abbrustolita, tenerina al cioccolato in salsa di nocino.
Partiamo subito molto bene: la crema di zucca è meravigliosa. Ci viene presentata in una ciotolina quadrata con immerso un pezzo di formaggio caprino. Il gusto della zucca dà al piatto un sapore di base molto dolce ben contrastato dal caprino, decisamente più saporito, con un finale di rosmarino dato dall'olio. Veramente buona, peccato che si sentivano in bocca dei pezzettini durini e poco masticabili non ben identificati. Ho pensato che fossero magari dei residui di semi della zucca. Un po' fastidiosetti quando te li trovavi in bocca. Peccato.
I ravioli: decisamente buoni anche questi. Di solito, il ripieno di patate nei ravioli, tende ad essere poco amalgamato con il resto del piatto perchè a volte rimane quella consistenza un po' “spugnosa” data dalla patata. Qui devo dire che il ripieno era molto cremoso, sembrava purè, dolce. La crema di Parmigiano era molto delicata, forse un po' troppo. Il gusto del Parmigiano spiccava poco e il piatto risultava di un dolce omogeneo. Le gocce di Aceto Balsamico erano veramente gocce, usate più che altro per la presentazione del piatto, quindi non contribuivano granché al sapore (se non per quei due o tre ravioli).
Il guancialino: ci hanno portato questo piatto con una fetta di polenta abbrustolita ricoperta da questo umido di maiale. Polenta molto buona, croccantina senza essere pesante. Non posso dire la stessa cosa del maiale. Qui entra un po' in gioco anche il mio gusto personale: trovo un po' stomachevoli questi umidi molto saporiti come anche il brasato e lo stracotto. Ricordano un po' il gulasch e, nonostante la carne rimanga tenerissima, niente da dire, il sapore tende un po' a stancarti e a rendere il piatto un po' stomachevole. Tant'è vero che non l'ho finito e le mie amiche hanno un po' arrancato.
Altra delusione: il dessert. Siccome era la festa della donna, lo chef, ha deciso di sostituire la tenerina di cioccolato con una torta Mimosa. Pensiero carino, senza ombra di dubbio, ma avrei preferito di più assaggiare la tenerina piuttosto che la torta Mimosa questo perchè, personalmente, non amo molto il pan di spagna. Bene qui ce n'erano addirittura tre strati. Purtroppo è rimasta lì quasi tutta. La crema di farcitura però, direi una crema chantilly, era molto buona, delicata.
Il vino: nel menù era previsto solo lambrusco. Ci hanno portato un lambrusco di Sorbara “Lambrusco del Nonno” Casolari e un Grasparossa “Terre d'Este” Zemiano Ramonero. Di solito non amo molto il Lambrusco di Sorbara ma devo dire che quello di ieri sera era abbastanza buono. Mentre il Grasparossa aveva un sapore un po' particolare, un po' troppo dolciastro.
La spesa: siccome il menù era quello concordato per i giovedì gastronomici, la spesa è stata di 28 euro, compresi caffè e amari.

Giudizio finale: devo dire che, in questo caso, è un po' difficile dare un voto, soprattutto quando si ha davanti un menù fisso convenzionato perchè hai sempre il dubbio che sia un po' più trascurato rispetto a quello alla carta. Sicuramente, con il menù di ieri sera, non vado oltre ai 3 tortelli su 5 ma con riserva poiché vorrei provare ad andarci senza menù concordato e vedere se questo voto può essere riscattato.

venerdì 2 marzo 2012

Trattoria da Ermes

Trattoria da Ermes
via Ganaceto, 89
41100 Modena
Tel. Non ha il telefono

Andare a mangiare da Ermes è come andare a mangiare dai nonni alla domenica: ti senti in famiglia.
Ermes è il vero oste di una volta: un po' burbero ma solo per finta. Ha sempre una parola per tutti, scherza con tutti e qui puoi essere un meccanico o un cardiochirurgo che tanto per lui sei sempre quello: un gàbian!
I coperti sono pochi e, molto spesso, capita che ti ritrovi a sedere con degli sconosciuti ma che lo rimangono davvero per poco: vinta la timidezza iniziale i tuoi compagni di tavolo è come se li conoscessi da una vita, pronti a dividere con te brindisi e pietanze per sentire un po' tutto quello che la cucina, o meglio, la Bruna, la resdora di casa, ha da proporre.
La cucina è quella tipica modenese: per i primi si va dai tortelli, ai tortellini, ai quadretti in brodo con i fegatini, tagliatelle al ragù o ai funghi o spaghetti al tonno.
Oggi io ho sentito i tortelli con il ragù: tortelli classici di ricotta e bietole con ragù. Il piatto meritava già solo per il ragù: si sentiva proprio la mano della resdora!
Per i secondi: arrosti, bollito con salsa verde, polenta e baccalà, zampone, costine in umido.
Oggi abbiamo sentito lo zampone con la salsa verde e polenta con costine e salsiccia in umido fatta in casa.
Zampone con cotica (se mangi lo zampone non puoi lasciare lì la cotica!) veramente molto saporito.
Ma, ancora meglio erano le costine in umido e la salsiccia: tenerissime e gustosissime accompagnate da una polenta molto delicata.
Il vino si limita a bianco o rosso, come dice lui, ovvero Pignoletto o Lambrusco.
Il dolce solitamente è il bensone.
La spesa generalmente si aggira dai 15 ai 20 euro per primo, secondo, vino, acqua, caffè e amari.

Insomma, non si può dire di avere assaporato Modena senza essere passati da Ermes e, vi posso assicurare che, anche se avete avuto la giornata più fastidiosa della vostra vita, uscirete da Ermes con un bel sorriso.


Assolutamente 4,5 tortelli su 5.

mercoledì 15 febbraio 2012

Osteria dei Sognatori


Osteria dei Sognatori
Via Alassio, 291
41125 Modena
Tel. 059 4820522

Cena di San Valentino. Di solito non vado mai a cena per San Valentino soprattutto perchè molti ristoranti colgono l'occasione di pelarti per quella sera. Ma se un ristorante tiene i soliti prezzi è sempre un'occasione in più per andare a cena, no?
Ed è il caso dell'Osteria dei Sognatori
Di solito sono molto restìa ad andare in ristoranti dove non sono mai andata o diversi da dove i miei “fidati” mi mandano, ma in questo caso avrei fatto un grosso errore (e probabilmente non solo in questo caso...). La prima volta ci sono andata grazie alla mia amica Barbara e da subito l'osteria dei Sognatori ha scalato la mia classifica personale fino ai primi posti.
La location è un piccolo capannoncino e questo, personalmente parlando, non mi garba granchè perchè sembra proprio di mangiare nel garage di qualcuno: si mangia in questo stanzone lungo con i vasistas in fondo alla stanza senza un qualche separé che ti dia un po' più l'idea di locale e non di garage. Però devo dire che è sapientemente mascherato fra tende, foto e quadri appesi alle pareti, un bel contrabbasso e altri mobili che danno un po' di più il senso di “casa”.

Ma parliamo di cose serie: il cibo.
La cucina è biologica e si divide fra tradizionale piemontese ed emiliana.
Si parte appunto con dei grissini e pane biologico. Ieri sera ci hanno portato ad accompagnare i grissini anche una mousse direi di Parmigiano. Semplicemente buonissima, molto delicata e i grissini uno tira l'altro. Insomma, in 30 secondi finiti i grissini e anche la mousse.
Antipasti: l'altra volta avevo preso il piatto di antipasti misti dove avevi diversi assaggi fra battutta di Fassona Piemontese, un involtino di peperone con formaggio caprino, un tortino di patate e carote con formaggio, topinambur con bagna caoda e, per concludere, un'insalatina con melograno. Antipasto molto gradevole ma la battuta di Fassona Piemontese è eccezionale. E infatti, come mi ero ripromessa l'altra volta, questo giro ho preso solo la battuta di Fassona. Fenomenale. Da provare assolutamente.
I primi: Ravioli di fonduta con noci pestate: ravioli riepieni con fontina di alpeggio. Buoni ma un po' dolciastri per quello che mi riguarda. Preferisco dei sapori un po' più decisi.
Tajarin con sugo di salsiccia di Bra: tagliolini di pasta fresca conditi con salsiccia di Bra. Saporiti al punto giusto e la pasta si sente che è fresca. Proprio gustosi.
I secondi: porri di Cervere con uovo a bassa temperatura: mi sono arrivati questi tre porri con un uovo appena scottato appoggiato sopra in modo che, appena toccato, si spandesse sui porri. Allora con questo piatto ho un po' litigato perchè l'uovo scivola via da tutte le parti e fai fatica a mangiare tutto insieme. Qui il mio giudizio ricalca quello dei ravioli: buoni ma un po' dolciastri.
E invece i miei commensali hanno preso filetto di maiale all'arancio e aceto balsamico: quando ho letto questo piatto sul menù non l'ho scelto perchè, in questi abbinamenti, ho sempre paura che prevalga un sapore sull'altro dando un gusto poco equilibrato nell'insieme. Invece in questo piatto nulla da dire: filetto tenerissimo con una gradevolissima salsina all'arancio sopra fresca e delicata senza che si senta troppo il gusto deciso dell'aceto balsamico e neanche l'amarognolo che può rimanere come retrogusto nei piatti conditi con arance. Insomma tutto in perfetto equilibrio.
Filetto di manzo al sangue in bagna caoda: spettacolare. Quando ti propongono questo piatto, i ristoratori ti fanno presente che solitamente la bagna caoda viene messa direttamente sopra al filetto ma, per chi non l'ha mai sentita, può anche essere messa in un bicchierino a parte. E così è stato per noi. Anche qui filetto morbidissimo, neanche un po' elastico. In più, facendo l'aggiunta della bagna caoda, si creava un contrasto di sapori esaltanti: di base c'era la scioglievolezza e la morbidezza del filetto di manzo a cui seguiva quella punta saporitissima data dall'acciuga usata nella preparazione della bagna caoda. Ripeto: spettacolare.
I vini: Nebbiolo “Curto” doc e Dolcetto Monferrato docg.
Qui non sono rimasta molto soddisfatta nel senso che, l'ultima volta, avevo preso un Nebbiolo buonissimo che mi è rimasto in testa per una settimana ma non ne ricordavo il nome. Abbiamo allora preso questo Nebbiolo “Curto” ma legava un po' troppo.
Il Dolcetto invece era più leggero e sobrio ma, preso dopo il Nebbiolo, rimaneva un po' vanificato perchè avevi ancora il legnoso del Nebbiolo che prevaleva.
Comunque la carta dei vini è molto fornita quindi ritenterò la prossima volta.
Spesa: Eravamo in 4 e abbiamo speso 35 euro a testa per 3 antipasti (uno misto e due battute di Fassona), 4 primi, 4 secondi, un dolce, 2 bottiglie di vino, una di acqua, 4 caffè e grappe biologiche offerte.

Giudizio finale: assolutamente 4 tortelli su 5 senza ombra di dubbio. Assolutamente da provare e riprovare!



lunedì 6 febbraio 2012

Osteria di via Giardini

Osteria di via Giardini
Via Giardini Sud, 71
41043 Formigine (Modena)
Tel. 059 570048

Partiamo subito con la prima recensione. L'Osteria di via Giardini.
Ci siamo andati il venerdì sera della scorsa settimana , la settimana di febbraio dove a Maranello e dintorni saranno venuti 60cm di neve almeno quindi la voglia di mangiare una bella minestra al caldo c'era eccome! Peccato che all'interno del ristorante faceva un pò meno freddo di fuori..e già qui non partiamo bene. Ma noi non demordiamo quindi ci sediamo e ordiniamo.
I primi: tortelloni dell'osteria: tortelloni di ricotta con rucola, pancetta e scaglie di parmigiano; ravioli di zucca con parmigiano a scaglie e aceto balsamico; strigoli con sugo di pancetta. Allora...sinceramente niente di fenomenale, anzi...nei tortelli si sentiva poco il pesto e i ravioli buoni ma niente di speciale. Anche qui si sentiva poco il ripieno e il dolcino della zucca. Insomma...ne ho mangiati di più buoni. Gli strigoli niente da dire, quelli erano proprio buoni. Se le porzioni fossero state un pò più abbondanti avremmo gradito.
I secondi: filetto cottura al sangue (anche se avevamo chiesto una cottura media). Anche qui...mi dispiace dire che neanche il filetto non era niente di particolare, buono ma tendeva comunque un pò all'elastico...nulla di entusiasmante.
Come vini abbiamo preso un Refosco e un Cabernet friulano. Qui dico solo che se avessimo preso un Campanone era molto meglio! Non perchè preferisco il lambrusco ma proprio perchè, al mio modesto palato, mi son sembrati proprio vini di bassa lega.
Spesa: eravamo in 4 e in totale abbiamo speso poco meno di 30 euro a testa (tris di primi, tre secondi, due contorni, due bottiglie di vino, una di acqua e tre caffè).

Giudizio finale: 2 tortelli e 1/2... Insomma, senza infamia e senza lode. Lo ritengo uno di quei ristoranti dove andare quando si programma una cena senza motivo all'ultimo minuto però, vista la spesa, opto per ristoranti dove si spende meno e il rapporto qualità/quantità/prezzo è più favorevole.

Presentazione del blog

ed eccoci qua...
che dire, mi piace mangiare, non posso farci niente, però non è che mangio tutto quello che mi capita davanti, intendiamoci! Mi piace scoprire le cose tipiche di ogni territorio, dai mangiarini tipici ai vini. Non mi piacciono i ristoranti da fighetti, amo le trattorie e le osterie e mi piace scrivere e descrivere i posti dove vado. Questo blog nasce per questo.
Parlerò dei ristoranti e gli darò un voto che così chi ha voglia di seguirmi avrà sottomano una guida molto  casereccia.
Siccome tutti mettono dei simbolini per i voti (stelle, forchette,...) mi adeguo anch'io: i voti saranno espressi in quinti da un minimo di 1/5 a un massimo di 5/5  e saranno espressi in Tortelli!
Buon divertimento!