lunedì 26 marzo 2012

DiVin Leone

DiVin Leone
via C. Cavedoni, 64
Levizzano Rangone (MO)
Tel. 059791520

Vi anticipo già che questo è, per ora, l'unico ristorante a cui do il mio personale 5 tortelli su 5 e vi spiego anche il perchè. Innanzitutto la location: Levizzano. Ma ancora prima la strada che va a Levizzano è già di per sé bellissima: si passa in questa stradina in mezzo a campagna e casolari ristrutturati, si sale verso la collina in mezzo ai vigneti di lambrusco fino a che non te la trovi lì davanti, con il suo castello a fare da sfondo al vigneto che pende per la collina. Per non parlare quando è autunno che hai il vigneto in primo piano con le sue foglie gialle e rosse e dietro il borgo. Insomma è una fotografia già fatta.
Il ristorante è proprio in centro,appena arrivati a Levizzano. Il locale è caldo, rustico e accogliente, con le tavole in legno di quello massiccio e le candele a rendere più intima l'atmosfera.
I proprietari sono sempre di una gentilezza infinita, sempre pronti allo chiacchierata senza essere mai invadenti, a consigliarti cosa mangiare e che vino bere.
E il cibo: particolare ma senza scollinare nella cucina “tutto piatto e niente arrosto”, per intenderci...
Appunto, il cibo: arriva Marco, il proprietario, con i piatti del giorno: generalmente si parte con il Piatto Fantasia dove ci sono dei piccoli assaggi sempre diversi. Nel nostro c'erano strigoli con panna e noci, arrosticini di maiale, fagottino di pasta sfoglia con ripieno a base di tonno, frittatina di zucchine e pancetta e, un “must” nel Piatto Fantasia, il tomino con il miele che è una cosa spettacolare.
Di solito c'è sempre un “piatto del giorno” che può variare da salume di petto d'anatra affumicato in un letto di radicchio e formaggio, piatto all'aceto balsamico con specialità condite con, appunto, aceto balsamico, carne alla brace e, in stagione, frittura di alici di Monterosso. La sera che ci siamo stati c'era il piatto di carne alla griglia con bistecca di coppa, salsicce toscane, petto di pollo, filetto di maiale e pancetta tutto grigliato. Molto buone le salsicce toscane, davvero saporite e gustose ma senza essere troppo speziate. Le salsicce sono disponibili quasi tutte le sere.
Doverosissima parentesi sulle alici di Monterosso: le vanno a prendere direttamente a Monterosso in giornata, vengono leggermente infarinate e fritte: uno spettacolo! Quando ci sono vi consiglio di prendere solo quelle, al limite un Piatto Fantasia ma decisamente vale la pena passare la serata mangiando solo le alici.
Tutte le sere poi sono presenti Sgabei e Piattine: una sorta di nostro gnocco e tigelle, passatemi il paragone. Gli Sgabei sono questi pezzi di pasta fritta molto più saporiti del nostro gnocco, le Piattine sono triangoli di pasta che assomigliano a una piadina. Vengono accompagnati da salumi sempre diversi, sottaceti, stracchino e marmellate (di cipolla, peperoncino, castagne, uva,..sempre diverse a serata).
Come vini la scelta è molto vasta per regione e Marco è sempre pronto a consigliarvi e a raccontarvi qualche cosa sul vino. Noi siamo partiti già da un vino strutturato, un Teroldego Foradori, e abbiamo continuato con un Cannonau di Sardegna Argiolas Costera. Molto buoni entrambi ma il Cannonau legava un po' troppo per il mio palato, mentre il Teroldego rimaneva bello morbido.
Abbiamo concluso con 4 caffè per un totale di spesa di circa 30 euro a testa.

Credo di aver giustificato pienamente il mio 5 tortelli su 5 ma se vi rimane qualche dubbio non vi resta che provare e io ve lo consiglio caldamente.

venerdì 9 marzo 2012

Osteria della Cavazzona

Osteria della Cavazzona
via Emilia Est, 157
Cavazzona di Castelfranco
Tel. 059 932504

Ogni anno Confesercenti organizza i “Giovedì Gastronomici”ovvero, il giovedì, per circa un mesetto, una serie di ristoranti a Modena e dintorni (La Noce, Vinicio, Lo Stallo del Pomodoro per fare qualche nome)ti offrono un menù fisso a un prezzo decisamente vantaggioso rispetto al menù alla carta solito. Ieri sera abbiamo deciso di consumare il nostro giovedì gastronomico all'Osteria della Cavazzona.
Il locale è piccolino ma molto carino e raffinato: soffitto con volte, soppalco, colori caldi alle pareti, giochi di vetrate che fanno da divisorie. Insomma: chic!
Il menù dei giovedì gastronomici prevedeva: crema di zucca con caprino fresco e olio al rosmarino, ravioli di patate in salsa di Parmigiano Reggiano e gocce di Aceto Balsamico, guancialino di maiale affogato al Lambrusco su polenta abbrustolita, tenerina al cioccolato in salsa di nocino.
Partiamo subito molto bene: la crema di zucca è meravigliosa. Ci viene presentata in una ciotolina quadrata con immerso un pezzo di formaggio caprino. Il gusto della zucca dà al piatto un sapore di base molto dolce ben contrastato dal caprino, decisamente più saporito, con un finale di rosmarino dato dall'olio. Veramente buona, peccato che si sentivano in bocca dei pezzettini durini e poco masticabili non ben identificati. Ho pensato che fossero magari dei residui di semi della zucca. Un po' fastidiosetti quando te li trovavi in bocca. Peccato.
I ravioli: decisamente buoni anche questi. Di solito, il ripieno di patate nei ravioli, tende ad essere poco amalgamato con il resto del piatto perchè a volte rimane quella consistenza un po' “spugnosa” data dalla patata. Qui devo dire che il ripieno era molto cremoso, sembrava purè, dolce. La crema di Parmigiano era molto delicata, forse un po' troppo. Il gusto del Parmigiano spiccava poco e il piatto risultava di un dolce omogeneo. Le gocce di Aceto Balsamico erano veramente gocce, usate più che altro per la presentazione del piatto, quindi non contribuivano granché al sapore (se non per quei due o tre ravioli).
Il guancialino: ci hanno portato questo piatto con una fetta di polenta abbrustolita ricoperta da questo umido di maiale. Polenta molto buona, croccantina senza essere pesante. Non posso dire la stessa cosa del maiale. Qui entra un po' in gioco anche il mio gusto personale: trovo un po' stomachevoli questi umidi molto saporiti come anche il brasato e lo stracotto. Ricordano un po' il gulasch e, nonostante la carne rimanga tenerissima, niente da dire, il sapore tende un po' a stancarti e a rendere il piatto un po' stomachevole. Tant'è vero che non l'ho finito e le mie amiche hanno un po' arrancato.
Altra delusione: il dessert. Siccome era la festa della donna, lo chef, ha deciso di sostituire la tenerina di cioccolato con una torta Mimosa. Pensiero carino, senza ombra di dubbio, ma avrei preferito di più assaggiare la tenerina piuttosto che la torta Mimosa questo perchè, personalmente, non amo molto il pan di spagna. Bene qui ce n'erano addirittura tre strati. Purtroppo è rimasta lì quasi tutta. La crema di farcitura però, direi una crema chantilly, era molto buona, delicata.
Il vino: nel menù era previsto solo lambrusco. Ci hanno portato un lambrusco di Sorbara “Lambrusco del Nonno” Casolari e un Grasparossa “Terre d'Este” Zemiano Ramonero. Di solito non amo molto il Lambrusco di Sorbara ma devo dire che quello di ieri sera era abbastanza buono. Mentre il Grasparossa aveva un sapore un po' particolare, un po' troppo dolciastro.
La spesa: siccome il menù era quello concordato per i giovedì gastronomici, la spesa è stata di 28 euro, compresi caffè e amari.

Giudizio finale: devo dire che, in questo caso, è un po' difficile dare un voto, soprattutto quando si ha davanti un menù fisso convenzionato perchè hai sempre il dubbio che sia un po' più trascurato rispetto a quello alla carta. Sicuramente, con il menù di ieri sera, non vado oltre ai 3 tortelli su 5 ma con riserva poiché vorrei provare ad andarci senza menù concordato e vedere se questo voto può essere riscattato.

venerdì 2 marzo 2012

Trattoria da Ermes

Trattoria da Ermes
via Ganaceto, 89
41100 Modena
Tel. Non ha il telefono

Andare a mangiare da Ermes è come andare a mangiare dai nonni alla domenica: ti senti in famiglia.
Ermes è il vero oste di una volta: un po' burbero ma solo per finta. Ha sempre una parola per tutti, scherza con tutti e qui puoi essere un meccanico o un cardiochirurgo che tanto per lui sei sempre quello: un gàbian!
I coperti sono pochi e, molto spesso, capita che ti ritrovi a sedere con degli sconosciuti ma che lo rimangono davvero per poco: vinta la timidezza iniziale i tuoi compagni di tavolo è come se li conoscessi da una vita, pronti a dividere con te brindisi e pietanze per sentire un po' tutto quello che la cucina, o meglio, la Bruna, la resdora di casa, ha da proporre.
La cucina è quella tipica modenese: per i primi si va dai tortelli, ai tortellini, ai quadretti in brodo con i fegatini, tagliatelle al ragù o ai funghi o spaghetti al tonno.
Oggi io ho sentito i tortelli con il ragù: tortelli classici di ricotta e bietole con ragù. Il piatto meritava già solo per il ragù: si sentiva proprio la mano della resdora!
Per i secondi: arrosti, bollito con salsa verde, polenta e baccalà, zampone, costine in umido.
Oggi abbiamo sentito lo zampone con la salsa verde e polenta con costine e salsiccia in umido fatta in casa.
Zampone con cotica (se mangi lo zampone non puoi lasciare lì la cotica!) veramente molto saporito.
Ma, ancora meglio erano le costine in umido e la salsiccia: tenerissime e gustosissime accompagnate da una polenta molto delicata.
Il vino si limita a bianco o rosso, come dice lui, ovvero Pignoletto o Lambrusco.
Il dolce solitamente è il bensone.
La spesa generalmente si aggira dai 15 ai 20 euro per primo, secondo, vino, acqua, caffè e amari.

Insomma, non si può dire di avere assaporato Modena senza essere passati da Ermes e, vi posso assicurare che, anche se avete avuto la giornata più fastidiosa della vostra vita, uscirete da Ermes con un bel sorriso.


Assolutamente 4,5 tortelli su 5.